Qualche post fa abbiamo parlato delle presidenziali usa 2016 in ottica web. Oggi lo facciamo con il Referendum Costituzionale appena concluso.
Tutti noi sappiamo che il 60% degli italiani che sono andati a votare ha detto NO alla riforma presentata dal Governo Renzi.
Ma nel web, com’è andata? Chi ha vinto?
Grazie all’analisi effettuata da BlogMeter – dal 24 settembre al 1° dicembre – vediamo qual è stata l’opinione degli utenti digitali.
Buona Lettura!
Web e social listening del referendum costituzionale 2016
Nel periodo 24 settembre – 1° dicembre, l’argomento referendum ha generato nel web e nei social network:
- 4 milioni di messaggi,
- 25 milioni di interazioni,
- 335 milioni di visualizzazioni uniche.
Il canale che ha prodotto maggior traffico – in termini di messaggi – è stato Twitter con il 54%, seguito dal “gigante blu” Facebook con il 36%. Il resto dei messaggi è distribuito in siti di notizie ed altre piattaforme.
Lo scenario assume un’altra forma se invece si parla di interazioni:
- Facebook: 75%
- Twitter: 11%
- Youtube: 9%
- Instagram: 5%
In definitiva, a vincere nel web e nei social è stato il popolo del NO con il 60%, nonostante la significativa crescita del Sì riscontrata nell’ultimo periodo che ha accorciato il gap tra i favorevoli e non.
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Hashtag, termini e contenuti usati per parlare del referendum costituzionale
Dall’indagine by Blogmeter emerge che tra gli hashtag:
- #ioVotoNO,
- #bastunsi,
sono stati quelli più utilizzati mentre tra i termini più citati troviamo:
- votare
- vincere
- renzi.
Inoltre – stando a quanto rilevato – i video hanno avuto un impatto importante nella discussione sul referendum costituzionale.
In ambito politico, si segnalano il video realizzato e diffuso dal M5 Stelle e quello del Premier Matteo Renzi. Il primo ha registrato 2,4 milioni di visualizzazioni, il secondo 2 milioni.
Invece tra le fila degli youtubers ad aggiudicarsi la statuetta del video più visualizzato è stato Alessandro Masala, che ha generato oltre 450.000 visualizzazioni.